di Davide Vitiello - Segretario Giovani
Democratici del Molise
E’ giunto il momento di
porre al centro dell’attenzione e della riflessione politica il ruolo
dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile, istituita con legge regionale n.
12 del 30 Aprile 2012, al fine di valutare, per il prosieguo della
ricostruzione, la reale utilità di una (sovra)struttura che appare sempre più
come l’ennesimo, inutile carrozzone funzionale alla gestione clientelare delle
risorse pubbliche. L’Agenzia, sorta in conseguenza della cessazione dello stato
di criticità post – sisma decisa dal Governo Monti, è stata istituita con
enorme e colpevole ritardo, senza una approfondita valutazione circa la sua reale
necessità e senza alcun coinvolgimento, in particolare dei comuni.
E’ evidente che l’Agenzia
regionale di Protezione Civile, stante il superamento della fase di criticità e
il ritorno al regime ordinario, non ha alcuna ragione di esistere, dato che il
peso della ricostruzione è stato di fatto scaricato sui comuni, in particolare
sugli uffici tecnici degli stessi, con ulteriore appesantimento delle
incombenze, a fronte della notoria carenza di personale che si registra negli
enti locali. Ha senso dunque oggi, nel ripristinato regime ordinario, parlare
di Agenzia se a circa quattro mesi dalla sua istituzione, la ricostruzione
fisica e materiale non solo non ha fatto alcun passo in avanti ma di fatto
appare bloccata ? anche la prevista assunzione di un così elevato numero di
professionisti ( 218 ), le cui procedure di selezione rischiano di bloccarsi
sia per l’incongruenza dei bandi, sia per le numerose istanze ( seimila )
pervenute, rischia di penalizzare centinaia e centinaia di giovani in possesso
delle necessarie capacità professionali, colpevoli, loro malgrado, di non aver
prestato servizio negli anni passati, e fino allo scorso 30 Aprile, all’interno
degli uffici COC dei comuni o nella struttura commissariale della Regione.
Le numerose istanze
di partecipazione alle selezioni per i vari profili professionali vanno
interpretate come fattore positivo e non come elemento di intralcio, per cui
occorre favorire la massima partecipazione, evitando eventuali escamotage (
come quello di indire le selezioni in un’unica data ) tesi ad escludere e a non
valutare.
Qualsiasi organismo, per
essere utile e funzionale alla ricostruzione, deve avere un raccordo diretto,
continuo e condiviso con i comuni, al fine di tutelare gli interessi delle
comunità rappresentate. Al contrario l’Agenzia continua a tacere sulle gravi
problematiche sociali ed economiche connesse alla ricostruzione che tanti
problemi stanno creando ai cittadini, quali:
- perdita del contributo per l’autonoma sistemazione, canone
mensile che fino al 30 Aprile scorso è stato riconosciuto ai nuclei familiari
che hanno avuto le proprie case danneggiate dal sisma, nuclei composti in larga
misura da anziani con ridotte capacità di reddito;
- mancato rimborso del 50 per cento degli importi di spesa necessari
per la fornitura di energia elettrica alle casette in legno, così come dispone
la legge regionale n. 19 del 23 Novembre 2010. Bisogna tener conto che le
famiglie che alloggiano nei moduli abitativi provvisori sono costrette a pagare
all’Enel bollette esose di importo superiore alle pensioni percepite;
- pesanti sanzioni erogate dall’Agenzia delle Entrate ai cittadini
che risiedono nelle casette in legno a causa del mancato accatastamento delle
stesse.
E’ il caso di dire,
oltre al danno la beffa !!!
E’ auspicabile che i
comuni siano messi nelle condizioni di strutturarsi adeguatamente, anche
favorendo forme associative o di collaborazione tra gli stessi per far fronte
all’attività di ricostruzione, al fine di dare risposte concrete e immediate ai
cittadini che attendono, a distanza di dieci anni, di rientrare nelle proprie
abitazioni. Non è tollerabile, a maggior ragione in un momento come
questo di gravi difficoltà sociali ed economiche per il Paese, la creazione nel
Molise di una tale mastodontica struttura, di cui peraltro non sono chiare
funzioni e competenze, che finirebbe inevitabilmente per sottrarre notevoli
risorse, altrimenti destinate alla ricostruzione, per il proprio mantenimento.
Credo che su questo tema, di importanza vitale per i comuni dell’area dell’ex
cratere sismico, debba sostanziarsi a breve un impegno concreto e
convinto da parte delle forze politiche e sociali della Regione, che oggi viene
profuso dai singoli consiglieri regionali che con le loro azioni, pur apprezzabili,
non possono da soli arrestare il cammino dell’Agenzia.
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