domenica 23 settembre 2012

Le banalizzazioni dei grillini


 “E poi ti dicono tutti sono uguali, tutti rubano alla stessa maniera. Ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso dentro casa quando viene la sera”.
Questa stupenda strofa tratta da “La storia siamo noi” di Francesco De Gregori mi è venuta in mente in questi giorni, dopo lo scandalo che è scoppiato alla Regione Lazio. Il gruppo consiliare del Popolo della Libertà ha utilizzato centinaia di migliaia di euro pubblici per spese private. Dai latticini alle cozze passando per l’acquisto di una Smart e gioielli. Il Pdl o Partito dei Ladri con l’ex capogruppo Fiorito ordinava uscite per 100 mila euro in un solo giorno. La Presidente Polverini dopo un discorso pieno di retorica e propaganda, non ha avuto neanche la dignità e l’onestà di fronte ai suoi cittadini ed elettori di dimettersi. Renata Polverini ha dimostrato, nel pieno stile Berlusconi, di non essere al servizio della Cosa pubblica e quindi dell’interesse dei cittadini, ma di utilizzare la Cosa pubblica ed i voti dei cittadini solo per i suoi interessi. Da un ex sindacalista (è stata segretario dell’Ugl) ci si sarebbe aspettato più sensibilità e più rispetto per tutti gli italiani che in questo momento fanno grandi sacrifici economici. Nulla di questo è accaduto. Dimissioni ed assumersi la propria responsabilità sono parolacce a destra.
Non si può nascondere che in alcuni casi anche a sinistra si è sbagliato, ma le dimissioni sono state una logica conseguenza. Penso al caso Marrazzo, dove l’ex Presidente della Regione si dimise per molto meno e sicuramente non aveva rubato soldi ai contribuenti. E’ vero, noi siamo un’altra storia. Anche se al populismo dei grillini o di chi che sia conviene metterci tutti dalla stessa parte, dobbiamo rimandare al mittente queste banalizzazioni. La strofa di De Gregori citata pocanzi è sempre attuale. Dire tutti rubano e tutti pensano ai loro interessi è da qualunquisti. E’ da gente che non ha il coraggio di scegliere da che parte stare. Il fenomeno della globalizzazione ha polarizzato anche la politica e la differenza sostanziale tra questi due schieramenti sta nella parola Stato. La sinistra mondiale, da quella americana a quella europea, guarda allo Stato come al pilastro di una società civile. L’elemento cardine che deve garantire equità, solidarietà e giustizia tra i cittadini. La destra mondiale, invece, cerca in tutti i modi di abbattere l’idea di Stato. Per loro lo Stato è una zavorra, perché non ci si può occupare degli interessi della maggioranza ma solo di una piccola parte che, guarda caso, è molto ricca. Neanche l’epoca del post-ideologismo è riuscita a cancellare questa differenza e quindi, ritornando al nostro discorso iniziale, è da superficiali dire che tutti siamo uguali. Non è così, perché i fatti parlano chiaro e chi continua a negarlo, come il Movimento Cinque Stalle, ha un preciso obiettivo: i loro interessi.    
Valerio Morabito

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