“E
poi ti dicono tutti sono uguali, tutti rubano alla stessa maniera. Ma è solo un
modo per convincerti a restare chiuso dentro casa quando viene la sera”.
Questa stupenda strofa
tratta da “La storia siamo noi” di
Francesco De Gregori mi è venuta in mente in questi giorni, dopo lo scandalo
che è scoppiato alla Regione Lazio. Il gruppo consiliare del Popolo della
Libertà ha utilizzato centinaia di migliaia di euro pubblici per spese private.
Dai latticini alle cozze passando per l’acquisto di una Smart e gioielli. Il Pdl
o Partito dei Ladri con l’ex capogruppo Fiorito ordinava uscite per 100 mila
euro in un solo giorno. La Presidente Polverini dopo un discorso pieno di
retorica e propaganda, non ha avuto neanche la dignità e l’onestà di fronte ai
suoi cittadini ed elettori di dimettersi. Renata Polverini ha dimostrato, nel
pieno stile Berlusconi, di non essere al servizio della Cosa pubblica e quindi
dell’interesse dei cittadini, ma di utilizzare la Cosa pubblica ed i voti dei
cittadini solo per i suoi interessi. Da un ex sindacalista (è stata segretario
dell’Ugl) ci si sarebbe aspettato più sensibilità e più rispetto per tutti gli
italiani che in questo momento fanno grandi sacrifici economici. Nulla di
questo è accaduto. Dimissioni ed assumersi la propria responsabilità sono
parolacce a destra.
Non si può nascondere che
in alcuni casi anche a sinistra si è sbagliato, ma le dimissioni sono state una
logica conseguenza. Penso al caso Marrazzo, dove l’ex Presidente della Regione
si dimise per molto meno e sicuramente non aveva rubato soldi ai contribuenti.
E’ vero, noi siamo un’altra storia. Anche se al populismo dei grillini o di chi
che sia conviene metterci tutti dalla stessa parte, dobbiamo rimandare al mittente
queste banalizzazioni. La strofa di De Gregori citata pocanzi è sempre attuale.
Dire tutti rubano e tutti pensano ai loro interessi è da qualunquisti. E’ da
gente che non ha il coraggio di scegliere da che parte stare. Il fenomeno della
globalizzazione ha polarizzato anche la politica e la differenza sostanziale
tra questi due schieramenti sta nella parola Stato. La sinistra mondiale, da
quella americana a quella europea, guarda allo Stato come al pilastro di una
società civile. L’elemento cardine che deve garantire equità, solidarietà e
giustizia tra i cittadini. La destra mondiale, invece, cerca in tutti i modi di
abbattere l’idea di Stato. Per loro lo Stato è una zavorra, perché non ci si
può occupare degli interessi della maggioranza ma solo di una piccola parte
che, guarda caso, è molto ricca. Neanche l’epoca del post-ideologismo è
riuscita a cancellare questa differenza e quindi, ritornando al nostro discorso
iniziale, è da superficiali dire che tutti siamo uguali. Non è così, perché i
fatti parlano chiaro e chi continua a negarlo, come il Movimento Cinque Stalle,
ha un preciso obiettivo: i loro interessi.
Valerio Morabito
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