sabato 24 novembre 2012

La follia antisemita unisce le tifoserie della Capitale


Violenza razzista nella piazza di Giordano Bruno - Era il 17 febbraio del 1600 quando il filosofo Giordano Bruno fu denudato, legato ad un palo ed arso vivo dall'Inquisizione presso Campo de’ fiori a Roma. Uno dei pensatori che è stato disposto a morire pur di non confutare le sue tesi è oggi il protagonista principale della piazza. Un luogo colorato e sempre vivo in cui l’esempio dell’antifanatismo è il personaggio di maggiore attrazione. Proprio in questo luogo una cinquantina di tifosi, faccio fatica a chiamarli così, ha fatto irruzione in un pub perché c’erano dei supporter del Tottenham. Una delle tante squadre calcistiche di Londra che si contraddistingue dalle altre, perché la maggior parte dei suoi tifosi sono ebrei. Gli ultras laziali e romanisti divisi dai colori delle formazioni di riferimento, ma uniti dall'odio anti ebraico hanno messo a ferro e fuoco il locale ed hanno pestato gli inglesi che in modo pacifico stavano gustando l’aria di una delle città più belle del mondo.

L’arroganza e la responsabilità del Prefetto di Roma - Alla luce di quanto accaduto, il Presidente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Se è possibile aggredire cinquanta tifosi del Tottenham vuol dire che Roma non è meno pericolosa di Tel Aviv”. Parole dure e purtroppo vere a cui fanno eco le dichiarazioni del Times: “Roma è la città più pericolosa d’Europa”. Di tutt'altro sapore, invece, sono state le dichiarazioni del Prefetto di Roma Pecoraro che con una buona dose di arroganza (quei tifosi andavano protetti ed è stato irresponsabile non averci pensato, soprattutto alla luce delle vicende degli ultimi giorni) ha detto: “Quello che fanno le forze dell’ordine per gli ebrei romani non si fa in nessun altro Paese”. Quasi sua Eccellenza volesse qualcosa in cambio per proteggere la comunità ebraica della Capitale. Come se questa protezione fosse un di più, un altro atto di generosità verso gli ebrei. Dietro parole così sconvenienti per un Prefetto, si nasconde la sua inadeguatezza sul gestire l’ordine pubblico a Roma. Qualcuno dovrà risponderne se le forze dell’ordine, chiamate dai passanti in preda al panico, sono giunte sul luogo in ritardo ed in numero esiguo?    

Dove sono le prese di posizione? - La vicenda, purtroppo, non si esaurisce qui. Uno dei ragazzi travolti dalla bestialità e volgarità di questi picchiatori nazifascisti si trova ricoverato in ospedale ed è stato in pericolo di vita per due giorni. Il Presidente della FGIC Giancarlo Abete si è scusato nei confronti di un atto apertamente antisemita, la UEFA ha deciso di aprire un’inchiesta sulla vicenda, ma tutto questo non basta. Perché il Sindaco Alemanno, il Presidente della Lazio Claudio Lotito ed il dirigente della Roma Franco Baldini non si sono degnati di far visita al giovane inglese ferito gravemente? Non sarebbe stato un gesto di solidarietà e di netto distacco nei confronti delle squadracce? Inoltre non è forse giunto il momento di punire severamente queste due società di calcio, Roma e Lazio, di fronte ad un ennesimo episodio di violenza razzista? Perché non cacciare la Lazio dalle Coppe Europee?

L’Italia scivola verso l’antisemitismo - La verità è che servono sia gesti simbolici, ma anche prese di posizione forti e decise contro questi avvenimenti. L’Italia, è sotto gli occhi di tutti, sta diventando uno dei Paesi più antisemiti d’Occidente. La crisi economica ed il disorientamento sociale contribuiscono a tutto questo, ma è innegabile (ancora una volta) che un sottoproletariato di destra come di sinistra veda nell'ebreo il nemico da abbattere. In nome di un nuovo fascismo,  ancora difficile da identificare, guardano all'ebreo come una guida di un fantomatico complotto giudaico-massonico. Vico li chiamerebbe “corsi e ricorsi storici”. Una storia che si rigenera dalle sue ceneri, grazie alla linfa dell’ignoranza e della cattiva informazione. Basta spulciare alcuni link nella Rete, dove l’odio contro Israele cresce, non ci si informa correttamente su Hamas, si pubblicano alcune foto false di bambini trucidati dall'orco ebreo, si fa il tifo per l’Iran e si considerano gli USA di Obama come un nemico. Non sorprendiamoci, ma spaventiamoci se nella curva nazifascista della Lazio compare lo striscione “Free Palestina”, che poi è lo stesso manifesto che molta gente di sinistra mostra durante le proprie manifestazioni.       

di Valerio Morabito

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